Italia - Bioeccellenze dei parchi nazionali Italiani


Parole chiave

Biodiversity safeguard

Governance and participatory approach

Traditional (local) Food

 

Contesto

Le Aree Protette rappresentano un contesto ideale nel quale applicare modelli produttivi agricoli rispettosi dell’ambiente, delle economie locali, delle tradizioni alimentari e della salute in generale. Spesso purtroppo le zone rurali vengono “escluse” dalla designazione a Parco per diverse motivazioni. Attraverso il progetto “BIOECCELLENZE” si è inteso promuovere l’agricoltura biologica nelle aree protette e qualificare la produzione di beni agroalimentari, ottenuti con metodi produttivi compatibili con le esigenze delle Aree Naturali Protette. In questo modo si è inteso affermare il concetto di sicurezza alimentare, in quanto le produzioni vengono realizzate in un contesto sano, lontano da fonti di inquinamento e seguendo processi produttivi biologici. Il progetto ha consentito di rilevare lo stato dell’agricoltura biologica nei Parchi nazionali italiani e la presenza di filiere biologiche virtuose definite “Bioeccellenze”, le quali in tutte le loro fasi, dalla produzione biologica alla trasformazione, al commercio e all’indotto turistico, tutelano l’ambiente e la biodiversità, contribuendo alla gestione sostenibile del territorio. I parchi coinvolti dal progetto sono stati i seguenti: Gran Paradiso, Val Grande, Stelvio,  Cinque Terre, Dolomiti Bellunesi, Appennino Tosco-Emiliano,  Foreste Casentinesi,  Arcipelago Toscano, Monti Sibillini, Gran Sasso e Monti della Laga,  Majella, Circeo, Abruzzo, Lazio, Molise, Vesuvio, Cilento e Vallo di Diano, Gargano, Alta Murgia, Val d'Agri, Pollino, Sila, Aspromonte, Arcipelago della Maddalena, Asinara, Gennargentu, Golfo di Orosei.

Obiettivi

Biodiversity safeguard

Environment and land use

Healthy eating and nutrition

Processo

L’iniziativa, promossa dall’AIAB e dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con Federparchi, INEA, Legambiente, LIPU, WWF, ha previsto la somministrazione di questionari agli Enti Parco, agli agricoltori biologici e ad alcuni Comuni al fine di elaborare le linee guida per la realizzazione e la valorizzazione delle filiere virtuose nelle aree protette.

Il progetto ha coinvolto tutti i soggetti operanti nel territorio dei Parchi nazionali e le aziende che praticano l’agricoltura biologica, ed ha consentito di mettere a punto alcuni strumenti di lavoro fondamentali per l’avvio di un serio e completo processo di sviluppo della filiera del biologico nelle aree protette. Sono state censite più di 500  aziende biologiche all’interno dei 24 Parchi Nazionali. Le azioni pratiche della ricerca sono state realizzate analizzando lo sviluppo dell’agricoltura e della commercializzazione dei prodotti locali, osservando le diverse iniziative in tema di agro-biodiversità e di agricoltura quale strumento di salvaguardia del territorio e del paesaggio.

Attività

L’indagine sul campo è stata realizzata tramite due questionari. Il primo, dedicato all’Ente parco, ha avuto lo scopo di acquisire nozioni puntuali sulla situazione agro-ambientale ed economico-sociale dell’area protetta, oltre  alle informazioni qualitative sulle politiche agricole del Parco e alla relazione instaurata con il mondo agricolo. Il secondo questionario è stato rivolto alle Imprese agricole biologiche insistenti nell’area parco o al di fuori dello stesso, ma sempre nel territorio dei comuni del Parco. Lo scopo era quello di acquisire una serie di informazioni e dati sull’azienda agricola, sulla gestione agro-ambientale della stessa, sul tipo di commercializzazione e di investimenti effettuati, sull’eventuale multifunzionalità dell’azienda ed infine sui rapporti con l’Ente Parco. La parte finale del questionario era finalizzata al rilevamento delle filiere biologiche esistenti nei Parchi italiani, allo scopo di evidenziare la presenza di “Bioeccellenze”, ovvero di filiere virtuose che potessero essere degli esempi positivi e trasferibili di promozione dell’agricoltura biologica. L’indagine sul campo è stata realizzata attraverso interviste dirette con gli operatori, raccogliendo informazioni qualitative piuttosto che dati numerici e percentuali. Infine,  in base all’analisi delle informazioni raccolte tramite i questionari, sono state elaborate delle “Linee Guida per la realizzazione e valorizzazione della filiera  biologica nelle aree protette”.

Limiti e difficoltà

Scarse risorse economiche per gli operatori agricoli

Difficoltà a “mettere in rete” le aziende

Rapporti con l’Ente Parco

Risultati e impatti

Grande interesse per le produzioni tipiche biologiche ottenute nei Parchi

Muntifunzionalità

Sviluppo eco-turismo

Domanda

a.Cosa si intende per “Salvaguardia della Biodiversità”?

b.In che modo può essere incentivata la produzione del tipico-biologico nelle aree protette?

c.Quali forme di eco-turismo conosci?

d.In che modo il biologico salvaguarda l’ambiente?

e.Come valorizzare le economie locali nelle aree protette?

Contatti

www.bioeccellenze.org

Aiab (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica)

Via Piave,14 - 00187 - Roma

Tel. 06/45437485 - www.aiab.it

Cristina Grandi (c.grandi@aiab.it)

 

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